spettacoli
Girasoli Teatro
La fantastica storia del cioccolato
torna al livello precedente

LA BIBLIOTECA SI ANIMA
Tesi di Eugenia Corradetti
- Master in letteratura ed editoria per ragazzi

Pubblichiamo l'estratto che ci riguarda.

L'attività della compagnia GirasoliTeatro di Roma è poliedrica, e non si limita al teatro ragazzi. Helga Dentale e Fabio Filippi come responsabili, spendono le loro energie in spettacoli, corsi di formazione per insegnanti che vogliano portare il teatro nelle scuole, scritture sceniche, laboratori espressivi e creativi per bambini, regie teatrali e performance attorali. Tra le esperienze della compagnia romana campeggia anche una collaborazione con la biblioteca, iniziata con un progetto specifico ideato da loro stessi e patrocinato dal comune di Roma: “Un palco fra i libri”, che, come spiega Helga Dentale, mette in relazione due realtà (apparentemente) distinte come il teatro e la lettura.

3.3.1. L'intervista

Come è possibile che due realtà distinte e autonome come il teatro e la biblioteca si incontrino? Basta semplicemente UN PALCO FRA I LIBRI...a far sì che LA BIBLIOTECA DIVENTI TEATRO?
Se ci mettiamo ad osservare con un po' di attenzione e curiosità teatro e biblioteca non sono realtà così lontane fra loro. La biblioteca è il luogo in cui, per eccellenza, ci si può accostare alla lettura e il teatro non è forse una storia che prende vita, una sorta di libro interpretato? Abbiamo voluto rendere la biblioteca il palco teatrale in cui leggere storie e renderle “vive“ attraverso la drammatizzazione, l'interpretazione dei personaggi, la realizzazione scenica. Partendo dal libro i bambini si sono sperimentati attori. Ovviamente, essendo il teatro anche e soprattutto “allenamento creativo” non ci siamo dimenticati di giocare con il corpo, la voce, le emozioni.

Pensate che il teatro si possa fare ovunque? Pensate che esso abbia un valore assoluto o che possa e debba cambiare volto in relazione ai contesti? La biblioteca rappresenta un luogo fortemente connotato negli spazi e rigidamente definito dal suo ruolo culturale, questo rappresenta un ostacolo o uno stimolo alla vostra creatività?
Il teatro non si può fare ovunque per problemi logistici ma si può (e si dovrebbe) fare in molti contesti: scuole, biblioteche, carceri, centri culturali, ecc. Il suo valore è, secondo me, fortemente terapeutico, didattico, creativo, educativo ma, proprio perché queste potenzialità possano realizzarsi è necessario adattare sempre il “fare teatro” al contesto in cui ci si trova. Le modalità e i percorsi proposti devono essere modellati sulle esigenze del luogo e del gruppo, anche se la sostanza e gli obiettivi sono gli stessi. Il ruolo culturale della biblioteca non rappresenta un ostacolo rispetto al nostro modo di fare teatro, anzi: io credo che sia sempre stimolante adattarsi a realtà diverse e portare il teatro in luoghi apparentemente lontani da esso.

La vostra collaborazione con le biblioteche si limita alla forma laboratoriale? Avete mai provato a portare uno spettacolo vero e proprio tra i libri? Quali sono i limiti di uno spazio ritagliato tra gli scaffali? E quali i punti di forza?
Come cambia il lavoro dell'attore da un palcoscenico alla biblioteca?

La nostra collaborazione in biblioteca è iniziata con i laboratori teatrali. Per la giornata della Befana abbiamo proposto di realizzare uno spettacolo vero e proprio, con me, Fabio ed altri tre attori della nostra compagnia. Abbiamo così realizzato uno fra gli spettacoli che ho scritto, “La fantastica storia del cioccolato” in mezzo a tantissimi bambini e genitori che ci guardavano ed interagivano. E' stato strano recitare senza palco, senza fari e con delle quinte improvvisate poiché ovviamente non esisteva un palcoscenico. Ma se questo può essere stato un limite pratico è stato anche un punto di forza: il contatto diretto con i bambini è stato meraviglioso; abbiamo praticamente annullato la quarta parete, è stato molto intenso e divertente.

Il vostro spettacolo “La fantastica storia del cioccolato” è stato rappresentato non solo in biblioteca, ma anche nelle scuole, nelle piazze, in un parco giochi ed addirittura in una cioccolateria, luogo originale e non comune del fare teatro. Questa flessibilità è da attribuire a delle caratteristiche strutturali precipue dello spettacolo?
I nostri spettacoli, compreso La Fantastica storia del cioccolato, hanno una struttura molto dinamica e prevedono l'interazione con i bambini; si adattano bene ad ogni contesto. Nello specifico ci era sembrato molto interessante portare lo spettacolo in una cioccolateria di Roma dove, dopo lo spettacolo, abbiamo raccontato alla classe che ha partecipato come nasce realmente la cioccolata attraverso la lettura di un testo specifico. Per i bambini è stato un viaggio nella fantasia e poi nella realtà…il tutto mangiando cioccolata! Credo che ogni spettacolo dovrebbe essere un'opportunità per fantasticare ma anche per introdurre temi di discussione ed approfondimento e per conoscere nuove realtà.

Quali sono gli obiettivi principali dei vostri lavori in biblioteca? Sono legati alla promozione del luogo che vi ospita o sono assoluti, svincolati dalla realtà contingente?
L'obiettivo principale dei nostri laboratori è essenzialmente quello di stimolare la creatività di ogni bambino, permettendogli di sentirsi più libero di esprimersi e quindi più sereno e appagato. E' chiaro che ogni percorso ha poi degli obiettivi specifici; ad esempio “Un palco fra i libri” lavora molto sull'uso creativo ed espressivo del corpo e della voce dando la possibilità al bambino di conoscere meglio i propri strumenti espressivi. “Impara l'arte..” ha l'obiettivo di giocare con l'arte contemporanea, permettendo ai bambini di conoscere artisti quali Picasso, Magritte, Pollock, ecc. e di sperimentare creativamente a partire dalle loro opere.
E' chiaro che svolgendosi in biblioteca gli obiettivi dei nostri laboratori si legano anche alla promozione del libro come risorsa creativa ed educativa. Al termine di ogni incontro molti bambini vanno a curiosare fra gli scaffali della biblioteca in cerca di libri su Picasso o sulle maschere teatrali… Questo significa che il percorso creativo e culturale prosegue anche dopo i nostri incontri e che i bambini hanno voglia di approfondire questa esperienza attraverso i libri. Allora, ancora di più, penso che il laboratorio teatrale o pittorico sia servito per stimolare dei bambini a giocare, curiosare, viaggiare con la fantasia e la creatività.

 


La redazione di Fuori Le Mura intervista

la compagnia “I Girasoli“

Il 1 aprile 2009 al Teatro Comunale di Lanuvio nello spettacolo per ragazzi “La fantastica storia del cioccolato”

 

“La fantastica storia del cioccolato” è l’ ultima creazione teatrale per ragazzi ad opera della compagnia I “Girasoli”. Testo e regia firmati rispettivamente da Helga Dentale e  Fabio Filippi, due artisti che operano ormai da anni nel settore, nonché soci fondatori dell'Associazione Culturale Allegramente. Tra la loro variegata attività in ambito teatrale, di particolare rilievo sono gli spettacoli per bambini messi in scena nel corso di questi anni in diverse scuole di Roma e Provincia. Ricordiamo “Il tesoro di Tirchione” (2001/02), con testo adattato dall' Aulularia di Plauto; “Le Magie del Bosco incantato”, messo in scena nel corso della  Manifestazione Emergency Day del 2004, e poi ripreso in occasione della Manifestazione indetta dal Comune di Roma nel 2009 per la festa del 6 gennaio, presso la Biblioteca del Comune di Roma "Casa dei Bimbi"; “Magicando Allegramente”, messo in scena nel 2005. Ultimo in questione, “La Fantastica storia del cioccolato”, dal 2004 fino ad oggi replicato in molte scuole, teatri, rassegne, manifestazioni culturali d’ Italia, è in scena al Teatro Comunale di Lanuvio il 1 aprile 2009.

La redazione di Fuori Le Mura ha incontrato Helga Dentale e Fabio Filippi  per parlare di questo loro ultimo spettacolo, ma soprattutto per parlare di quella splendida realtà che è del teatro per ragazzi. 


D: Qual è la vostra esperienza maturata nell' ambito del cosiddetto “teatro per ragazzi” ?

Helga: Io e Fabio operiamo nell'ambito del Teatro ragazzi dal 2000. Abbiamo attivato nel corso di questi anni oltre 100 laboratori teatrali, espressivi e creativi, rivolti alla fascia di età che va dalla scuola materna alla scuola primaria. Operiamo  in diverse scuole, attualmente con il 43° Circolo Didattico di Roma. Abbiamo collaborato con alcune Biblioteche Comunali della capitale, nell’ ambito di progetti finanziati dal Comune stesso, in particolare presso la Biblioteca Casa dei Bimbi (Municipio X). Ad aprile 2009 attiveremo anche un ciclo di incontri sull'arte presso la Biblioteca Borghesiana (Municipio VIII).

D: So che siete gli unici a Roma, e tra i pochissimi in Italia, a proporre un corso di formazione professionale per Operatori Teatrali per Bambini. Quali obiettivi vi prefiggete con questa iniziativa?

Fabio: Il corso fornisce strumenti tecnici e metodologie operative per essere in grado di condurre un percorso espressivo teatrale con i bambini attraverso il Metodo “Teatro in Gioco” messo a punto da  Helga. Proprio in questi giorni abbiamo firmato una convenzione con l'Università Roma Tre che ci accredita come formatori per operatori teatrali per bambini.

D: Cosa significa fare "teatro per ragazzi" oggi? In un epoca in cui i giovani sono facilmente attratti da forme di spettacolo digitale, come la televisione, il cinema, internet? Cosa deve fare il teatro per conquistare le nuove generazioni?

Helga: Innanzi tutto essere presente, proporsi, in tutte le sue forme, in particolare attraverso laboratori e spettacoli teatrali. Noi riscontriamo che si, è vero, i ragazzi oggi sono attratti dal digitale, ma anche perché non conoscono alternativa. Noi dobbiamo fornire loro prima di tutto un’ alternativa, affinché la recepiscano. Nel corso della nostra esperienza ci è capitato di vedere bambini piangere perché lo spettacolo era terminato, bambini che interagivano con convinzione durante lo spettacolo, facendo il tifo per il loro beniamino, bambini che andavano a letto per diverse sere facendosi leggere dalla mamma la dedica scritta dalla maga del cioccolato.

Fabio: Io ho visto un bambino di 4 anni alzarsi dalla poltrona e, rivolto a me, che nello spettacolo interpreto il cattivo di turno, dirmi: "Guarda che io a casa ho una tigre che è molto più cattiva di te!". Io ho conosciuto il teatro tardi. Da piccolo non ho mai fatto una recita o visto uno spettacolo a scuola, non avevo mai pensato che il teatro potesse diventare per me una passione, tantomeno un lavoro, fino a che... un giorno non ci ho sbattuto il muso contro! Un colpo fortunato, però. A volte mi chiedo: se non avessi conosciuto il teatro, come sarebbe ora la mia vita?

D: Di cosa parla questo vostro ultimo lavoro per ragazzi, “La fantastica storia del cioccolato” in scena al Teatro di Lanuvio il 1 aprile 2009?

Helga: E’ una sorta di fiaba. Racconta di un paesino lontano dove non spunta mai il sole, dove il cielo è grigio perché agli abitanti è proibito ridere, essere allegri e giocare, finché non arriva lei: la maga del cioccolato. Attraverso antiche ricette a base di cioccolato, la vita del triste paesino cambia improvvisamente e torna a splendere il sole. E’ una favola magica popolata da personaggi divertenti e bizzarri che conquisterà tutti, una metafora sulla gioia di vivere e sull'amore. Nello spettacolo adottiamo un tipo di recitazione semplice, ma ricca di ingredienti circensi, come la scherma scenica e le clownerie.

D: Da quel che ho capito, il cioccolato è un po’ metafora della gioia di vivere, ma qual è il messaggio che volete dare con questa storia fiabesca a giovani e adulti?

Fabio: La voglia di credere nei propri ideali, combattere se si è nel giusto, non aver paura di voler bene, aiutare i più deboli. Non so cosa resta o cosa arriva di tutto questo, ma quello che ancora oggi mi stupisce positivamente, è sentire in coro i bambini suggerire al personaggio del Burbo sindaco, burbo di nome e di fatto, che la parola magica per ottenere la cose è: "Per favore".

D: So che portate anche nelle scuole questo spettacolo. In generale, che feedback riscontrate da parte degli enti pubblici, quando proponete di portare il teatro nelle scuole? Secondo voi il teatro è una disciplina stimata e valutata nella scuola pubblica? E’ azzardato pensare che un giorno diventi una disciplina scolastica così come lo è l' educazione artistica ?

Helga: Si, il teatro è una disciplina stimata e valutata. Lo dimostra il fatto che i nostri laboratori sono di integrazione al progetto formativo e vengono sviluppati con la classe all'interno dell'orario scolastico. Semmai c’ è un problema, questo è di carattere economico, perché questi progetti teatrali sono finanziati dalle famiglie. Il costo, per quanto minimo, grava sul bilancio familiare. Noi, però, non speriamo che diventi una disciplina scolastica. Nessuno di noi operatori lo vuole, altrimenti anche il teatro rischierebbe di diventare una materia rigida, non più giocosa, svolta non più da esperti esterni, ma come tutte le altre materie, condotta dal maestro unico proposto dal Ministro Gelmini. Noi invece, pensiamo che tutte le materie scolastiche debbano essere svolte come viene svolto il teatro, giocando, perché giocando si impara, e poi anche il gioco ha le sue regole.                                        

GIRASOLI TEATRO
1 aprile 2009
Teatro Comunale di Lanuvio
Via San Lorenzo snc

Titolo:“La fantastica storia del cioccolato”

Testo: Helga Dentale

Regia: Fabio Filippi

Attori in scena :Helga Dentale, Fabio Filippi, Federica Rondanini, Giacomo Chiaro.